Una neoplasia gastrica è un tumore che colpisce lo stomaco dove alcune cellule si trasformano e crescono in maniera disordinata e incontrollata. 

Lo stomaco fa parte del sistema digestivo, si trova tra l’esofago e l’intestino.

Esistono diverse tipologie di neoplasie gastriche più o meno aggressive a seconda del tipo di cellule degenerate e alla porzione di stomaco coinvolta.

Fattori di rischio

L’infezione da helicobacter pylori è un fattore di rischio per alcuni dei cancri gastrici.

Sono fattori di rischio anche la gastrite atrofica autoimmune e diversi fattori genetici

I fattori dietetici non sono cause provate; tuttavia, l’International Agency for Research on Cancer (IARC) dell’OMS ha riportato un’associazione positiva tra consumo di carne lavorata e cancro allo stomaco (2).

Il fumo è un fattore di rischio per il cancro allo stomaco e le persone che fumano possono avere una risposta ridotta al trattamento.

I polipi gastrici (infiammatori, adenomatosi, ecc) possono essere precursori del cancro.

N.B. Dato che non è possibile stabilire la trasformazione maligna con l’ispezione, tutti i polipi visti all’endoscopia devono essere asportati.

Eziologia

Dal punto di vista eziologico esistono diverse forme di tumore gastrico: 

Circa il 95% dei tumori dello stomaco è costituito da adenocarcinomi, che nascono dalle cellule ghiandolari della mucosa dello stomaco.

Il linfoma origina dal sistema linfatico. I tumori stromali gastrointestinali (GIST) nascono dalla parete muscolare dello stomaco.

Quali sono i sintomi del cancro allo stomaco?

Il più delle volte, all’esordio, un tumore allo stomaco può essere del tutto asintomatico.

Nelle fasi più avanzate invece può provocare i seguenti sintomi: 

  • Perdita di peso
  • Dolore addominale, specialmente nella parte superiore dell’addome
  • Problemi di deglutizione
  • Inappetenza
  • Nausea
  • Astenia (sensazione di stanchezza)
  • Anemia 

Sono tutti sintomi del tutto aspecifici che si possono riscontrare in molteplici situazioni cliniche, ma in caso di comparsa è doveroso informarne il proprio medico.

Come si fa diagnosi?

L’esofagogastroduodenoscopia (EGDS) conosciuta come “gastroscopia” è l’esame più sensibile e specifico per porre diagnosi. 
Grazie ad una telecamera posizionata su un tubo lungo e sottile fatto passare attraverso la bocca e lungo l’esofago, in sedazione, è possibile visualizzare dall’interno la mucosa gastrica.

Durante una gastroscopia è possibile prelevare un piccolo campione di tessuto (biopsia) da un’area dello stomaco dall’aspetto anomalo.

Il tessuto prelevato verrà successivamente analizzato al microscopio per valutare il tipo di cellule coinvolte (esame istologico). 

Alla gastroscopia si può associare l’utilizzo di una sonda ecografica che permette di studiare meglio l’eventuale massa tumorale. 

Gli esami del sangue spesso possono evidenziare un’anemia (riduzione del valore di emoglobina) sideropenica.

I markers tumorali misurabili nel sangue (CEA, alfa fetoproteina e il CA 19-9) non sono utili ai fini della diagnosi mentre lo sono nel follow up per il monitoraggio di un’eventuale ripresa di malattia.

L’analisi delle feci permette di individuare tracce di sangue, perse dal tumore e digerite nelle feci non visibili a occhio nudo (il cosiddetto sangue occulto nelle feci)

Esami strumentali quali una TAC (tomografia computerizzata) del torace e dell’addome permettono di fare una “fotografia” più precisa dello stomaco, delle sue pareti e dei rapporti che esso contrae con gli organi vicini. Permette inoltre di studiare i linfonodi, i polmoni, il fegato, il peritoneo, il pancreas, il surrene, le ovaie potenziali sedi di metastasi.

La diagnosi differenziale di cancro dello stomaco comprende l’ulcera gastroduodenale e le sue complicanze.

Trattamento

Ogni paziente affetto da neoplasia gastrica deve essere valutato da un team multidisciplinare che coinvolga chirurgo, endoscopista, radiologo, oncologo e radioterapista.

La stadiazione e la classificazione TNM sono utili per stabilire l’estensione del tumore e sono indispensabili per formulare la prognosi e la terapia più adeguate.

L’intervento chirurgico nel tumore gastrico non metastatico risulta il trattamento di prima scelta.

A seconda della localizzazione del tumore stesso, vengono asportati una porzione (gastroresezione) o la totalità dello stomaco (gastrectomia) e i linfonodi adiacenti.

Se la neoplasia è stenosante e quindi non permette il passaggio del bolo alimentare può essere necessario un intervento palliativo in cui si collega lo stomaco e l’intestino tenue per consentire il passaggio del cibo.

A seconda della stadiazione l’intervento può essere preceduto o seguito alla chemioterapia e/o radioterapia

Soffri di dolori addominali ricorrenti?
Hai sintomi che possano far pensare ad una patologia dello stomaco?
Alla gastroscopia ti è stata riscontrata una neoplasia gastrica?

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Bibliografia

1. Siegel RL, Miller KD, Jemal A: Cancer statistics 2017. CA Cancer J Clin 67(1):7–30, 2017

2. Bouvard V, Loomis D, Guyton KZ, et al: Carcinogenicity of consumption of red and processed meat. Lancet Oncol 16(16): 1599–1600, 2015